Leggende del Salento: il Castello di Otranto
Leggende del Salento: il Castello di Otranto
Beatrice Ventura

Situata nel punto più orientale d'Italia, Otranto è una città della provincia di Lecce, in Puglia, con una storia di oltre 800 anni, segnata da influenze culturali diverse: greca, romana, bizantina e aragonese.
Otranto è un vero e proprio ponte tra Occidente e Oriente, tanto da essere soprannominata "la porta d'Oriente".
Il Castello Aragonese, fulcro e simbolo della città, attira ogni anno migliaia di turisti. Conosciuto anche come "Forte a Mare", il castello abbraccia l'intero borgo antico della città salentina e fu edificato per volere di Alfonso d'Aragona. I lavori iniziarono nel 1485 e furono affidati agli architetti Ciro Ciri e Francesco di Giorgio Martini, un rinomato esponente dell'architettura militare del periodo rinascimentale. Tuttavia, la fortezza sorge probabilmente su una costruzione preesistente promossa da Federico II di Svevia nel 1228.
Il Castello Aragonese divenne presto la roccaforte difensiva della città. Questo spiega i danni subiti e le ricostruzioni della fortezza, a cui furono apportate modifiche nel 1647 per garantirne il consolidamento.
L'aspetto attuale del castello è dovuto ai viceré spagnoli, che lo trasformarono in un capolavoro di architettura militare. Sul portale d'ingresso si trova lo stemma di Don Pedro di Toledo.
La pianta della fortezza è oggi pentagonale ed è circondata da un ampio fossato scandito da quattro torri. Quelle angolari prendono il nome di Duchessa, Ippolita e Alfonsina, come la porta di accesso al centro storico della città. Sul quinto lato si apriva il ponte levatoio, elemento utilizzato per difendersi dagli attacchi dei nemici, che solcava l'ampio fossato (le cui acque sono state sostituite da un prato) che circonda il perimetro del castello.
Il Castello di Otranto ha ispirato l'opera di un importante romanziere gotico, Horace Walpole, che rimase incantato dalla bellezza e dal mistero del castello a tal punto da dedicargli il titolo di un'opera.
Sono molte le curiosità e le leggende che circondano questo luogo incantevole: superando la porta d'ingresso del castello e attraversando il fossato, si arriva in un cortile che, attraverso una scala di pietra, conduce a un ballatoio. Tra le camere più belle e particolari del castello, spicca la Sala Triangolare: al suo interno, ricco di decorazioni tipiche dell'architettura militare, le pareti sono impreziosite da pietre disposte a spina di pesce. Uno spettacolo suggestivo!
Tra le leggende, alimentate anche dalle vicende del romanzo gotico di Walpole, che parla di un passaggio segreto che condurrebbe al monastero di San Nicola di Casole, non mancano quelle che narrano di fantasmi. In particolare, si dice che il castello sia infestato dal fantasma senza testa di Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano, ucciso dai Turchi durante un'imboscata durante la campagna per la riconquista di Otranto. La sua testa fu inviata a Costantinopoli come trofeo di guerra.
Sono molte le storie di esecuzioni all'interno della fortezza di Otranto: dal bastione Punta di Diamante venivano gettati in mare (con una corda, in modo che cadendo il corpo venisse tagliato in due) coloro che tentavano la fuga dai sotterranei, oggi visitabili, o commettevano altri crimini.
Un'altra leggenda narra di un comandante spagnolo che, dopo aver perso la moglie a causa del parto del figlio, cadde in preda alla pazzia. Si dice che ancora oggi l'uomo torni a piangere sulla tomba della moglie all'interno del castello.