Sua Maestà: la Frisa

Sua Maestà: la Frisa

Beatrice Ventura

Cibo da strada tipico pugliese, la frisa è un pane croccante a forma di ciambella che viene cotto due volte in forno. La frisa (o frisella) ha origini antiche che risalgono ai tempi dei Greci.

Nata come cibo povero, la frisa veniva consumata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro nei campi. Pratica e nutriente, la frisa è diventata oggi uno dei simboli della cucina pugliese, apprezzata per la sua versatilità e il suo sapore unico.

La preparazione della frisa prevede l'utilizzo di farina di grano duro, che viene impastata e cotta una prima volta. Successivamente, la pagnotta viene tagliata a metà e infornata nuovamente fino a doratura, diventando così una sorta di biscotto. La frisa si conserva a lungo senza perdere la sua fragranza.

La frisa tradizionale prevede l'utilizzo di farina di grano o di orzo, ma oggi sono disponibili anche varianti ai cereali. Per essere consumata, la frisa deve essere ammorbidita immergendola in acqua per un tempo variabile a seconda dei gusti personali: c'è chi la preferisce più croccante e chi invece la preferisce più morbida.

Una volta ammorbidita, la frisa viene condita con pomodori freschi, olio extravergine d'oliva, sale, origano, olive e capperi. Durante la stagione estiva, è possibile aggiungere anche rucola, giardiniera o formaggio.

La popolarità della frisa è legata anche al suo costo contenuto: un pacco di frise può costare dai 2,50 ai 4 euro ed è possibile conservarlo per diversi mesi. Regalo ideale e molto gradito da riportare ad amici e parenti di ritorno dalla vacanza in Salento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *